L’epoca d’oro della dinastia Ming

La nazione più avanzata della terra: è così che alcuni storici definiscono la Cina all’inizio della dinastia Ming (“Ming” significa “luce”), al potere dal 1368 al 1644. Fondata da Zhu Yuanzhang, salito al trono adottando il nome di Hongwu, la nuova dinastia decretò la fine del dominio mongolo: a caratterizzarla un lungo periodo di ricostruzione economica e di espansione diplomatica e militare che interessò non solo la Mongolia, il Sud-Est asiatico e l’Oceano Indiano, ma anche l’Asia Centrale.

Ma il primo imperatore della dinastia Ming è passato alla storia anche per aver inaugurato un tipo di potere rigido, autoritario e dispotico: il suo regno fu caratterizzato da grandi purghe e processi politici. Durante la dinastia Ming si diffondono le polizie segrete e aumenta il potere degli eunuchi che in certe epoche (inizi del XVI e XVII secolo) domineranno completamente il governo.

Le numerose spedizioni navali intraprese e lo sviluppo di relazioni commerciali tra la Cina e il mondo occidentale (portoghesi, spagnoli, olandesi) resero manifesta a tutto il Sud-Est asiatico la potenza dei sovrani Ming. Dalla metà del XV secolo, tuttavia, il loro potere iniziò a declinare. La caduta dei Ming fu anticipata da una ribellione popolare nello Shaanxi: quando i ribelli raggiunsero Pechino, nel 1644, il comandante delle forze imperiali decise di respingere i loro attacchi ricorrendo all’aiuto dei guerrieri manciù. Ma questi ultimi, una volta ottenuta la vittoria, si rifiutarono di lasciare Pechino, costringendo i Ming a ritirarsi nel Sud della Cina, dove tentarono invano di ristabilire il loro regime.

Finiva così l’epoca d’oro della dinastia Ming, che impresse profondi cambiamenti anche nel campo dell’agricoltura (nel XVI secolo furono introdotte nuove piante – alcune di origine americana – quali l’arachide, il granoturco, la patata dolce, che modificarono un po’ le abitudini alimentari della popolazione) e ispirò rare e meravigliose creazioni artistiche, soprattutto nel campo della pittura, della ceramica e della porcellana.

Anna Civitillo