Roberto Carignani

Roberto Carignani

Roberto Carignani

Il dipinto di Roberto Carignani conosciuto come “il mercato arabo” è un magnifico dipinto dal noto stile dinamico a sfumature di tavolozza tipiche del maestro Roberto Carignani. Sule retro porta la firma di un grande gallerista che ne attesta di sé la qualità e l’autenticità: Aurelio Scorzio. Realizzato su tavola lignea, questo dipinto ad olio di Renato Carignani, misura circa 60×60 cm, e quando abbiamo avuto in gestione il dipinto nel nostro Museo ci siamo da subito accorti dello stato di degrado in cui il legno della tavola versava.
Pertanto, al fine di preservare e conservare alle generazioni future l’opera del dipinto di Roberto Carignani è stato necessario un intervento di prevenzione antimuffa e antitarlo, una preventiva pulizia del retro del dipinto dell’artista Carignani Roberto e per ultimo un trattamento consolidante della tavola di legno. La conservazione oggi è in una sala con clima costante e microclima controllato al fine di garantire la migliore conservazione dell’opera.
Il film pittorico, invece, è conservato benissimo, con tutte le sue sfumature cromatiche, molto accese, giochi di ombre e magia di sguardi di moltissimi personaggi arabi che concorrono a formare il messaggio complesso del quadro. E’ spettacolare notare come l’artista Roberto Carignani possa aver dipinto, in quelle poche pennellate, che a prima vista sembrano assolutamente caotiche e senza proporzione, sguardi ed emozioni nei personaggi, drappeggi nelle tuniche, lineamenti dei volti di bambini, accenti di luci sui zigomi ed ombre giustapposte sulle cavità degli occhi. Ma anche l’architettura del sistema urbano arabo sembra avere una certa assonanza con quello delle città partenopee, con tratteggi schematici e multi cromatici.

Mercato Arabo

Le tecniche pittoriche di Roberto Carignani furono utilizzate da molti dei suoi allievi e la sua pittura influenzò tantissimo il nuovo fronte della pittura partenopea. L’iconografia del dipinto potrebbe riguardare una scena biblica, come spesso Carignani Roberto era tipico dipingere, artista devoto e conosciuto all’inizio dai suoi dipinti murali nelle chiese tra cui quella del Santuario della Madonna di Campiglione di Caivano a Napoli, poi apprezzato per le sue qualità di pittura dinamica, materica, ed emotiva, un genere di espressionismo assolutamente forte e carico di emozione, colore e immaginazione pittorica. Roberto Carignani riesce a far emergere dalla pittura del caos tutti i tratti essenziali del messaggio iconografico che vuole raccontare in questa immagine. Così che troviamo un solo ragazzo che tra la folla sotto il portico guarda negli occhi il fruitore del quadro, la perfezione dei drappeggi nei personaggi in primo piano, gli sguardi dei personaggi ma anche i tratteggi giovanili o anziani, così come si riconoscono bene i volti femminili semicoperti. Come fosse possibile che in un solo breve tratto Roberto Carignani potesse formare un volto con tutte le sue complesse fattezze, questo è dato solo da una lunghissima pratica e da una visione artistica assolutamente innovativa e distante dall’arte classica. Carignani Roberto, sicuramente è stato un artista contemporaneo del suo tempo e rivoluzionario per quanto riguarda la storia dell’arte, ha saputo spezzare una vecchia tradizione classica dell’arte italiana e sperimentare, attraverso una serie di macchie cromatiche, giochi di colori e sfumature che lasciano emergere tutta la carica emotiva dei personaggi e l’esaltazione di un nuovo impianto pittorico.
Ricorderemo sempre Roberto Carignani come quell’artista napoletano che fuse tradizione e innovazione per dare vita ad una pittura nuova che si impresse nel cuore dei napoletani.

Evan De Vilde

Il pittore: Armando De Stefano

 
armando de stefano accanto al suo capolavoro
Armando De Stefano con il capolavoro del suo ciclo dei Camaleonti

Armando De Stefano

è una autentica riconosciuta personalità artistica  a livello mondiale, in Italia ha influenzato fortemente l’arte della grafica figurativista.
De Stefano Armando Nasce il 27 novembre del 1926 a Napoli dove lavorerà per il resto della sua vita, se non per qualche anno come artista già affermato a Milano presso alcune gallerie che gli daranno grande successo nazionale.
Nel 1947 Armando De Stefano compie passi importanti nel campo del’arte contemporanea fondando uno stile inconfondibile dal chiaro impianto seicentesco fuso a quello delle pellicole cinematografiche, nello stesso anno fonda il Gruppo Sud che delineerà l’arte napoletana e gran parte dell’arte italiana. Le sue opere giovanili sono di natura astratta ma ben presto abbandonerà la poetica aniconica per ritornare alla sua vecchia passione figurativa.
De Stefano Armando oggi viene considerato uno dei massimi esponenti della pittura della figurazione, con il suo tratto morbido e deciso, equilibrato e poetico, i personaggi storici dei suoi cicli pittorici diventano mitologie della vita quotidiana. Tra sogno e realtà le figurazioni artistiche di De Stefano Armando sono tra le più prestigiose, esteticamente di antico sapore illuminista, rappresentano momenti simbolici legati all’inconscio collettivo ma anche alla politica dei nostri tempi. Armando De Stefano è un’artista schivo da ogni evento mondano e incline alla riservatezza, non ha mai voluto su di sé i riflettori del palcoscenico dell’arte e delle critiche dei rotocalchi, pur tuttavia è stato premiato come artista in molte occasioni, le opere di Armando De Stefano  oggi sono presenti in moltissimi musei italiani e internazionali così come in qualche museo archeologico con galleria d’arte moderna e contemporanea .  Molte delle sue opere sono solo appannaggio di ricchi imprenditori, avvocati di successo, grandi notai, giudici e ministri. Pur dedicandosi alle vicende quotidiane e comuni del popolo De Stefano Armando non dipinge per la massa, né per il popolino,  i suoi prezzi spesso proibitivi permettono l’accesso alle grandi  opere solo a persone facoltose e di elevata cultura.

Armando De Stefano inizia i suoi cicli pittorici come narratore visivo intorno agli anni ’60, espone al palazzo reale di Napoli e al Palazzo delle Arti di Napoli – PAN, diventa docente dell’accademia delle arti Bellini  di Napoli, ha influenzato fortemente l’arte italiana con i suoi racconti figurativi ricchi si simboli e significati fisiognomici. Armando De Stefano mostrerà una certa passione viva per quel recupero storico di alcuni tratti di personaggi anticonformisti come Masaniello, Murat, Odette, i cicli mitologici di Dafne. Di recente Armando De stefano ha dipinto il soffitto dello studio del rettore dell’Accademia Bellini di Napoli.

Evan De Vilde

vedi anche l’intervista ad Armando De Stefano realizzata da Sandro Ferrara e Teresa Esposito >>>