STAGE DI ARCHEOLOGIA SPERIMENTALE SULLE TECNOLOGIE DELL’UOMO DELLA PREISTORIA

L’associazione culturale “Archeologia Sperimentale”

www.archeologiasperimentale.it

info@archeologiasperimentale.it

organizza:

STAGE DI ARCHEOLOGIA SPERIMENTALE SULLE TECNOLOGIE DELL’UOMO DELLA PREISTORIA

Sabato 17 e domenica 18 marzo 2012 ore 9 – 17

Città Prato

Lo stage è rivolto ad archeologi, studenti di Scienze Umanistiche e Naturali, insegnanti, operatori museali, guide archeologiche, naturalistiche, ambientali o turistiche, operatori culturali e  semplici appassionati. Tale corso tratta la tecnologia dell’Uomo nella Preistoria.

All’interno di esso verranno affrontati diversi procedimenti

tecnologici dei nostri antenati.

Programma di massima

Riconoscere le materie prime adatte alla scheggiatura (la selce, il diaspro, l’ossidiana, le quarziti…); analizzare le varie tecniche di scheggiatura (diretta, indiretta, pressione e ritocco) e le regole che determinano la scheggiatura, oltre alla prova pratica da parte dei partecipanti.

I partecipanti produrranno sperimentalmente alcuni distacchi per produrre qualche strumento attraverso il ritocco a pressione, che serviranno per realizzare manufatti durante lo stage

Produzione di cordicelle realizzate ritorcendo fibre vegetali, tendini e budella di animali.

Vedremo quali sono gli usi e i vantaggi del fuoco, oltre alle tecniche di accensione (con percussione e frizione), attraverso la dimostrazione e le prove pratiche.

Verrà lavorata la pelle, spiegata la modalità di concia attraverso la dimostrazione e la prova pratica del raschiamento di una pelle.

Per quanto riguarda i colori minerali, verranno presentati l’ocra e altri ossidi e minerali; si affronterà la loro preparazione e utilizzo, con realizzazione di pennelli, tamponi, e altri strumenti che verranno utilizzati per le diverse tecniche pittoriche (compresa quella a spruzzo).

I partecipanti potranno realizzare una collana utilizzando la steatite e conchiglie fossili e attuali,

Lavorare l’osso; produrre aghi d’osso e con le relative crune.

Infine verranno eseguite prove pratiche di utilizzo di armi come il propulsore e il bolas.

I partecipanti al termine dello stage avranno sperimentato personalmente le varie attività e quindi saranno pronti per svolgere laboratori a terzi sull’accensione del fuoco con le pietre focaie, sulla realizzazione di pitture preistoriche con tecnica a spruzzo, sulla realizzazione di aghi d’osso e monili in conchiglia e steatite per mezzo della levigazione, sulla realizzazione di perforatori e grattatoi in selce, e sulla produzione di cordicelle in fibre vegetali e animali. Durante lo stage, verranno illustrate norme sulla sicurezza e regole per poter gestire le varie tecnologie ad un pubblico di ragazzi o adulti senza farsi male. Inoltre potrò fornire materie prime come: pietre focaie, steatite e carbonato di calcio per realizzare monili, parti o palchi interi di cervo, ocra rossa o gialla. Gli oggetti prodotti durante lo stage rimarranno di loro proprietà.

Archeologia egiziana nuove scoperte

Archeologia Egiziana

La notizia ci giunge dal sito web di discovery channel:

Un complesso sistema di caverne è stato scoperto sotto le piramidi a Giza, in Egitto. Si tratta di un enorme sistema di caverne, camere e tunnel che corrono sotto le piramidi di Giza, secondo quanto riferito da un esploratore britannico, che ha dichiarato di avere trovato traccia di un mondo sotterraneo ormai scomparso, e appartenute all’epoca dei faraoni. Si tratta di una delle più importanti scoperte recenti di archeologia egiziana.

Queste grotte sono attualmente popolate solo da pipistrelli e da terribili ragni velenosi, si trovano esattamente sotto le piramidi egiziane della località di Giza e si trovano in un giacimento minerario.

Chi ha fatto i ritrovamenti di archeologia egiziana è l’esploratore inglese Andrew Collins, che ha dichiarato che si tratta di un sito di archeologia egiziana mai scoperto prima, un delicato ecosistema che include colonie di pipistrelli e specie di ragni che abbiamo tentato di identificare come la vedova bianca.

Ne ha descritto i particolari in un libro, pubblicato lo scorso mese di settembre 2009, con il titolo ‘Sotto le Piramidi’; che tratta della scoperta del sito sotterraneo dopo avere letto le memorie di un diplomatico inglese ed esploratore del diciannovesimo secolo, chiamato Generale Henry Salt.

Come dichiara l’esploratore inglese Collins: “Nelle sue memorie il diplomatico racconta come ha scoperto un sistema sotterraneo di catacombe a Giza nel 1817, coadiuvato dall’esploratore italiano ed esperto di archeologia egiziana Giovanni Caviglia.

I documenti dell’epoca registrano che i due esploratori percorsero diverse centinaia di metri all’interno delle grotte scoprendo quattro camere successive, collegate da passaggi. Con l’aiuto dell’esperto di archeologia egiziana e di egittologia britannico Nigel Skinner-Simpson, l’esploratore Collins ricostruì il percorso dell’esploratore dell’ottocento Salt e localizzò l’entrata delle catacombe perdute in una tomba nella zona ovest, apparentemente non registrata fino ad allora nella zona della Grande Piramide di Giza.

Invece la tomba conteneva un passaggio nella roccia, che portava ad una larga grotta naturale. Collins affermò che: “Abbiamo esplorato la grotta, ma la rarefazione dell’ossigeno ci ha impedito di continuare ad andare avanti. Si tratta di un posto pericoloso, con pozzi e gole verticali, colonie di pipistrelli e ragni velenosi.

Secondo quanto detto da Collins, le grotte sono vecchie di migliaia di anni, se non di centinaia di migliaia di anni e potrebbero essere legate al fatto che gli antichi Egizi credevano nell’oltretomba.

Come ha dichiarato l’esploratore britannico Collins: “Antichi testi funerari appartenenti all‘archeologia egiziana alludono all’esistenza di un mondo sotterraneo nelle vicinanze delle piramidi di Giza. Questa recente scoperta avvalora questa testi.”

L’antica piana di Giza, secondo quanto detto dall’archeologia egiziana era anticamente conosciuta con il nome di Rostau, che significa ‘apertura del passaggio’. Lo stesso nome venne dato alla regione che contiene l’antico mondo sotterraneo conosciuto con il nome di Duat.

Come ha annunciato l’esploratore Collins ai redattori di Discovery Channel:

“L’apertura del passaggio fa riferimento ad una entrata del sotterraneo, che si narra esisteva sotto l’altipiano”. Collins, inoltre, fa riferimento al fatto che nonostante la sua ricerca esaustiva non esiste traccia delle grotte nei moderni registri e studi di archeologia egiziana.

Michele Venturini