architettura funeraria egizia e le piramidi dei faraoni

Durante il regno Antico l’architettura egizia subisce una serie di modificazioni sostanziali per quanto riguarda l’arte funeraria; la massima espressione di questa antica architettura è il complesso monumentale di El Giza, la famosa piana di Giza, dove sorgono le piramidi e la Sfinge.

Questo processo di innovazione nell’architettura egizia venne avviato dall’allora faraone Zoser, che realizzò l’importante evoluzione dalla struttura funeraria della mastaba alla prima piramide a gradoni. Una mastaba era una forma geometrica quadrangolare abbastanza regolare dal punto di vista della misura dei lati, che aveva intenti sepolcrali: dall’idea di sovrapporre più di una mastaba nacque l’idea della piramide a gradoni, antenata diretta della piramide a quattro lati a triangolo isoscele.

Segno di una primigenia architettura egizia è la piramide a gradoni di Zoser, che sorge nella necropoli di Saqqara, dominando incontrastata con la propria massiccia mole le costruzioni vicine.

Attraverso tutta una serie di fasi intermedie l’ architettura egizia si arricchì di capacità matematiche tali da giungere alla costruzione di una più perfetta piramide a base quadrata e lati triangolari isosceli, da rivestire in seguito con una speciale copertura, di cui oggi non troviamo traccia. Il motivo, raccontano gli storici locali, è lo stesso per cui ora il Colosseo di Roma appare così incompleto: ne furono tolti pezzi per costruire abitazioni. Così a Roma come al Cairo, le popolazioni successive fecero incetta di materiale: alla Piramide di Cheope furono sottratte lastre lisce e regolari, se pur enormi, che ricoprivano tutta la struttura della Piramide. Ma ci fu anche un terribile terremoto, che probabilmente gettò a terra gran parte della copertura, forse iniziando il periodo della depredazione di laterizi.

 Ma facendo un passo indietro nel cammino storico dell’ architettura egizia, troviamo la piramide di Meidum, del faraone Huni, completata in seguito dal potente faraone Snefru, o Sneferu, e alta 80 metri. Questa è una scoperta recente ed è il primo esempio nell’ architettura egizia di una costruzione che si differenzia dalle strutture delle piramidi a gradoni. Secondo gli archeologi siamo di fronte ad una costruzione intermedia, fatta appunto nel periodo di transizione tra l’era delle piramidi a gradoni  quella delle piramidi a lato regolare liscio.

Ma ci furono errori di calcolo: l’angolazione delle parete non era proporzionata alla dimensione della base, ragion per cui mostrò segni di cedimento già durante la costruzione. Fu abbandonata la costruzione e se ne iniziò a costruire una nuova in direzione Sud: questa è la famosa piramide romboidale, che presenta una doppia inclinazione dei lati dovuta ad un errore di costruzione. Si trova a 40 kilometri dalla città del Cairo, nella necropoli di Dashur. Ma i calcoli architettonici e geometrici degli egizi si andavano perfezionando: dopo questa era le piramidi furono perfette, con base quadrangolare e caratterizzate dal quattro triangoli isosceli che convergono verso l’alto. Questo testimonia un percorso di scoperta riguardo all’architettura egizia.

 Siamo dunque nella IV dinastia: circa 5000 anni fa; è il periodo di costruzione della Piramide di Cheope, tra le tre Piramidi di Giza, tutte perfette dal punto di vista architettonico. La Piramide di Cheope è alta 136 metri ma in passato era più alta di dieci metri: aveva anche un ornamento in oro sulla punta che è stato ritrovato e recuperato ed è ora esposto al museo archeologico del Cairo. Si tratta di un manufatto unico nell’architettura egizia.

Michele F Venturini

Archeologia egiziana nuove scoperte

Archeologia Egiziana

La notizia ci giunge dal sito web di discovery channel:

Un complesso sistema di caverne è stato scoperto sotto le piramidi a Giza, in Egitto. Si tratta di un enorme sistema di caverne, camere e tunnel che corrono sotto le piramidi di Giza, secondo quanto riferito da un esploratore britannico, che ha dichiarato di avere trovato traccia di un mondo sotterraneo ormai scomparso, e appartenute all’epoca dei faraoni. Si tratta di una delle più importanti scoperte recenti di archeologia egiziana.

Queste grotte sono attualmente popolate solo da pipistrelli e da terribili ragni velenosi, si trovano esattamente sotto le piramidi egiziane della località di Giza e si trovano in un giacimento minerario.

Chi ha fatto i ritrovamenti di archeologia egiziana è l’esploratore inglese Andrew Collins, che ha dichiarato che si tratta di un sito di archeologia egiziana mai scoperto prima, un delicato ecosistema che include colonie di pipistrelli e specie di ragni che abbiamo tentato di identificare come la vedova bianca.

Ne ha descritto i particolari in un libro, pubblicato lo scorso mese di settembre 2009, con il titolo ‘Sotto le Piramidi’; che tratta della scoperta del sito sotterraneo dopo avere letto le memorie di un diplomatico inglese ed esploratore del diciannovesimo secolo, chiamato Generale Henry Salt.

Come dichiara l’esploratore inglese Collins: “Nelle sue memorie il diplomatico racconta come ha scoperto un sistema sotterraneo di catacombe a Giza nel 1817, coadiuvato dall’esploratore italiano ed esperto di archeologia egiziana Giovanni Caviglia.

I documenti dell’epoca registrano che i due esploratori percorsero diverse centinaia di metri all’interno delle grotte scoprendo quattro camere successive, collegate da passaggi. Con l’aiuto dell’esperto di archeologia egiziana e di egittologia britannico Nigel Skinner-Simpson, l’esploratore Collins ricostruì il percorso dell’esploratore dell’ottocento Salt e localizzò l’entrata delle catacombe perdute in una tomba nella zona ovest, apparentemente non registrata fino ad allora nella zona della Grande Piramide di Giza.

Invece la tomba conteneva un passaggio nella roccia, che portava ad una larga grotta naturale. Collins affermò che: “Abbiamo esplorato la grotta, ma la rarefazione dell’ossigeno ci ha impedito di continuare ad andare avanti. Si tratta di un posto pericoloso, con pozzi e gole verticali, colonie di pipistrelli e ragni velenosi.

Secondo quanto detto da Collins, le grotte sono vecchie di migliaia di anni, se non di centinaia di migliaia di anni e potrebbero essere legate al fatto che gli antichi Egizi credevano nell’oltretomba.

Come ha dichiarato l’esploratore britannico Collins: “Antichi testi funerari appartenenti all‘archeologia egiziana alludono all’esistenza di un mondo sotterraneo nelle vicinanze delle piramidi di Giza. Questa recente scoperta avvalora questa testi.”

L’antica piana di Giza, secondo quanto detto dall’archeologia egiziana era anticamente conosciuta con il nome di Rostau, che significa ‘apertura del passaggio’. Lo stesso nome venne dato alla regione che contiene l’antico mondo sotterraneo conosciuto con il nome di Duat.

Come ha annunciato l’esploratore Collins ai redattori di Discovery Channel:

“L’apertura del passaggio fa riferimento ad una entrata del sotterraneo, che si narra esisteva sotto l’altipiano”. Collins, inoltre, fa riferimento al fatto che nonostante la sua ricerca esaustiva non esiste traccia delle grotte nei moderni registri e studi di archeologia egiziana.

Michele Venturini