Rosso De Vilde e altre suggestioni

rosso de vilde, rosso pompei

Sicuramente i partecipanti all’incontro tenutosi il 18 febbraio 2016 al Museo Archeologico di Napoli, guarderanno in futuro le rovine di POMPEI con occhi diversi; in questo incontro il fondatore della corrente artistica denominata “Archeorealismo”, Evan De Vilde, ha tenuto una performance sul “suo” rosso derivato dagli affreschi pompeiani.  Impegnato in appassionate ricerche sul colore, il maestro è finalmente riuscito ad individuare quello che da tempo pulsava nel suo inconscio: un particolare COLORE ROSSO derivato da uno studio matematico sugli affreschi del rosso pompeiano. Il De Vilde ha evidenziato due aspetti fondamentali: uno di carattere scientifico, nel quale ha descritto utilizzando efficacissime slide, la ricerca per giungere alla determinazione del codice pantone ED1012 che identifica quel ROSSO Pompei; l’altro di connotazione decisamente più spirituale, improvvisando con maestria una meditazione ZEN e coinvolgendo in tal modo i visitatori in attimi di autentica introspezione. Curatrice è stata la giornalista e critica d’arte Daniela Ricci, come sempre competente ed affascinante moderatrice, la quale ha dovuto tentare di arginare quel fiume in piena in cui inevitabilmente si trasforma un artista come il De Vilde quando interpreta le proprie passioni. Sul ROSSO De Vilde è in approntamento un libro, che verrà pubblicato entro la prossima estate 2016. È augurabile che incontri simili si verifichino spesso, in quanto oggi più che mai non si pongano limiti alla comunicazione di valori culturali. Si rammenta che è in corso di svolgimento la mostra “Scriptura” di EvanDe Vilde dall’11 al 28 febbraio, a Castel dell’Ovo- Napoli.                                  

 Antonio Geirola

nuovo catalogo d’arte PEOPLE LOST: Luigi Guarino

Nel luglio 2012 è stato pubblicato il catalogo, edito da DAPHNE MUSEUM, dell’ecclettico artista LUIGI GUARINO, che ci presenta i suoi lavori della serie di opere in pvc dal titolo PEOPLE LOST. I testi critici che accompagnano le rappresentazioni dell’artista  sono stati scritti da Anna Maria Cecchini e Rosalba Volpe, tradotti in lingua inglese da Crystal Godsey. Sfogliando il catalogo, si riesce ad avere uno sguardo d’insieme dell’opera di Guarino, che graffia con inchiostro nero lo sterile pvc bianco, con soggetti umani e oggetti inanimati che, insieme, hanno un unico scopo: quello di rappresentare la società post-moderna vista dall’artista napoletano.