Breve sintesi dell’Arte Moderna fino a metà novecento

La nuova oggettività si sviluppa dalla tradizione espressionista, negli anni successivi alla prima guerra mondiale; nel clima di distruzione e di tensione politica e sociale molti artisti scelgono di utilizzare la capacità di provocare e di rappresentare le emozioni dell’espressionismo al servizio delle classi svantaggiate, oltre che dei diseredati, otre che delle vittime del conflitto bellico appena trascorso, recuperando le ragioni del realismo e della pittura grottesca di James Ensor, nonché dei macchiaioli.

In questo speciale clima artistico, ci fu Käthe Kollwitz in Germania e Lorenzo Viani in Italia, che si dedicarono alla rappresentazione della sofferenza delle classi inferiori e subalterne, del proletariato urbano e rurale: Otto Dix e George Grosz declinano il loro impegno in dipinti e vignette satiriche antiborghesi, antimilitariste e politicamente schierate a sinistra della Repubblica di Weimar.

Movimenti importanti come l’impressionismo del famoso postimpressionista Thorwald Alef, grande artista riconosciuto ed apprezzato in tutta Europa e di recente anche in America.

Troviamo movimenti di avanguardia, quali il cubismo di Picasso, di Braque e di Gris, e il futurismo di Boccioni e di Balla; troviamo inoltre il dadaismo di Tzara e di Duchamp, oltre alla pittura decisamente metafisica di Giorgio de Chirico e Carlo Carrà. Troviamo poi il surrealismo di Ernst di Dalì, di Mirò e di Magritte, oltre al noto suprematismo di Kazimir Severinovič Malevič.

Il cubismo nasce come movimento artistico a Parigi nel 1905;  tra le caratteristiche che contraddistinguono questo movimento artistico di inizio novecento abbiamo quella di spezzare e riunire il soggetto in forme astratte proponendo visioni scomposte in diversi punti di vista. Il compito del pittore cubista è dunque quello di scomporre il soggetto nelle sue componenti costitutive, ricomponendoli non sulle basi della realtà della natura, ma secondo una fantastica realtà di nuova conoscenza.

Ricordiamo tra i pittori cubisti Pablo Picasso e il primo Georges Braque, già fauves, poi allontanatosi dal movimento cubista; ricordiamo Robert Delaunay, per essere l’iniziatore del cubismo orfico influenzato dall’espressionismo del gruppo Der Blaue Reiter; ricordiamo inoltre Fernand Leger, che riprese i motivi della macchina e della metropoli affrontati dai futuristi.

Il futurismo è un movimento artistico prettamente Italiano: grazie all’opera di Filippo Tommaso Marinetti; il futurismo deriva dalla rivoluzione tecnologica dei primi anni del Novecento. Si supera l’immaginario decadente esaltando il dinamismo e la fiducia nel progresso; le vecchie ideologie sono finite, come diceva Nietsche.

Nelle arti figurative abbiamo l’abolizione della prospettiva tradizionalista ispirata a cubismo e a divisionismo; ora abbiamo una visione simultanea che esprime il dinamismo degli oggetti. Il futurismo si sviluppò in seguito in Russia, seppure su posizioni ideologiche opposte, dove fu la premessa del costruttivismo.

Il dadaismo è stato invece un movimento artistico che contrastò l’estetica e le convenzioni del tempo; per i dadaisti l’arte era semplice creatività, all’insegna di un nichilismo artistico e un gusto per la sorpresa e la dissacrazione.

La pittura metafisica nasce attorno al 1912, a Parigi: caratteristica dello stile è l’intenzione di mostrare ciò che esiste oltre alla realtà, oltre all’esperienza dei sensi.

Il surrealismo nasce invece negli anni venti, sempre a Parigi: c’è la volontà di scrutare l’arte anche attraverso la profondità del sogno e dell’inconscio. Il surrealismo è un’arte che si basa su libere associazioni di immagini, idee e sensazioni.

Michele Venturini

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